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"La storia delle colonie marine costituisce una componente importante della più complessiva storia di Cervia e Milano Marittima nei primi decenni del Novecento. È una storia che riveste vari motivi di interesse e che assume il rilievo di un' esperienza emblematica anche a livello nazionale. Ripercorrere le vicende che hanno portato alla costruzione e all'apertura di grandi colonie nella realtà territoriale cervese significa cogliere vari aspetti dal punto di vista storico, tra loro intrecciati. Significa anche porsi nell'ottica di ricostruire le origini e la storia dell'esistente e creare le condizioni per pensare ad una prospettiva futura riferita a edifici, che seppure in uno stato di abbandono, per la rilevanza storica e il rilievo ambientale delle aree su cui insistono, meritano una riflessione approfondita nell' ottica di uno viluppo turistico compatibile. Emblematico è il caso delle ex colonie Varese e Montecatini (poi Monopoli di Stato) di Milano Marittima. Le ricerche compiute da Giancarlo Cerasoli e Brunella Garavini nel corso degli ultimi anni, con grande passione, con rigore scientifico e con la capacità di padroneggiare le varie fonti archivistiche e bibliografiche, hanno portato alla pubblicazione di un libro straordinario sulla realtà delle colonie dell'infanzia a Cervia e Milano Marittima dal 1925 al 1945. Queste sono le due località nelle quali si è concentrata e sviluppata l' esperienza della realizzazione delle colonie nell'arco del precitato Ventennio. A Cervia le esperienze più significative riguardano l'utilizzo dei locali della Scuola Elementare Giovanni Pascoli, di cui ricorre nel 2013 il centenario dell'apertura e della colonia Dante. È però Milano Marittima, la nuova "città giardino" nata ufficialmente il 14 agosto 1912, a costituire il laboratorio privilegiato, sotto il profilo urbanistico, per la realizzazione di grandi colonie, che vanno a integrare e arricchire un' offerta turistica basata sul turismo residenziale dei villini e di poche strutture ricettive (pensioni e alberghi) intese in modo moderno. Un'esperienza che si colloca nella fase del passaggio dal turismo d' élite a un turismo di massa, che vivrà il periodo della "grande trasformazione" nel secondo dopoguerra." (dalla presentazione di Renato Lombardi)